INCENSI - Mata Hari - ATELIER ARTISTICO CREATIVO

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Incensi Aiurvedici Naturali deiSette Chakra
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Incensi Aiurvedici Naturali dei sette Chakra
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Incensi Aiurvedici Naturali dei sette Chakra


La parola incenso deriva dal latino "incensum" termine che rappresenta il participio passato del verbo incendere o "bruciare".

Oggi l’incenso è identificato con i bastoncini, che bruciati, producono aroma e che, oltre alle resine, utilizzano legni aromatici, foglie, fiori e bacche. La Mirra è la resina ottenuta dalla Commiphora Mirra, ma vengono utilizzati anche il legno di sandalo, le foglie di artemisia o le bacche di ginepro, il cardamomo, o radici come quella di assafetida.
Nella storia di molte popolazioni si trovano testimonianze dell’utilizzo di cortecce e legni profumati, nelle cerimonie religiose nei templi per ingraziarsi gli Dei, ma anche nelle abitazioni, nelle cerimonie religiose, il fumo che saliva verso il cielo metteva in contatto con l’Aldilà.

Le testimonianze ci parlano del loro uso nella medicina Ayurvedica, presso gli Assiri, gli Egizi, i Cinesi, gli Indiani d’America e non dimentichiamo la Via dell’Incenso, veniva commerciato con le spezie e sorgevano città, sulle vie carovaniere per l’importanza rivestita dal florido commercio.
Nell’antico Egitto si preparava una forma di Kajal che al trucco, univa le qualità antisettiche che prevenivano infezioni agli occhi.
L’incenso viene bruciato nelle cerimonie cristiane, nelle chiese, e fu uno dei doni dei Re Magi a Gesù di Nazareth che, fin dall’antichità, richiama il sacro; la fumigazione (impiego di fumi) della resina, legata anche al culto degli Israeliti, evoca l’introspezione, il misticismo, la preghiera, la meditazione e l’incontro col Divino.

La resina di Boswellia (incenso/olibano) veniva utilizzata per purificare gli ambienti, questo è uno dei motivi dell’utilizzo nelle Chiese, ma anche nelle cerimonie funebri, le forze spirituali sprigionate accompagnavano l’anima del defunto nel mondo dei morti.
Oggi, come allora, l’incenso viene utilizzato nella medicina Ayurvedica per la preparazione di unguenti contro le piaghe e le eruzioni della pelle, nello yoga, per favorire la meditazione, in aromaterapia, per purificare gli ambienti e per le patologie polmonari come antisettico; in Occidente, oltre all’utilizzo nelle cerimonie religiose, trova impiego nell’industria farmaceutica e dei profumi.

La fumigazione dell’incenso è presente nella Medicina Tradizionale Cinese (moxa), in quella Indiana, in quasi tute le pratiche spirituali e mediche del mondo orientale e presso gli Sciamani Africani e Sudamericani. Dall’inalazione del profumo sprigionato e dall’osservazione del fumo prodotto, si abbandonano le emozioni e i pensieri per entrare nel più interiore mondo spirituale, fatto di pace e di incontro con il divino.
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